La parola di questa settimana è
PROPOSITI
Come ti fa sentire questa parola? Siedi con lei un minuto e segui le istruzioni brevi che trovi qui sotto, prima di proseguire con la lettura:
Questa è forse la parola più inflazionata in questo momento dell’anno…
Quante volte l’hai usata dal primo gennaio a oggi?
Quante l’hai sentita usare dalle persone che ti circondano?
Quante l’hai letta sui social o negli articoli che girano in questo periodo?
Ti dirò una cosa che forse non ti aspetti: “propositi” è una parola che ho consapevolmente bandito dal mio vocabolario.
Sai che amo le parole (altrimenti non sarei qui a scrivere una rubrica periodica proprio con questo titolo!), quindi quando decido di non usarne una lo faccio dopo un’attenta riflessione.
Perché la parola “propositi” non fa per me (e probabilmente neanche per te)
Te lo dico in tre punti, che riassumono il mio pensiero, basato sugli insegnamenti e sui principi della medicina cinese:
“propositi” ci parla di molteplici punti che vorremmo realizzare. Le liste dei “buoni propositi” infatti molto spesso sono lunghe, a volte addirittura chilometriche. Questo ha due effetti collaterali negativi: 1) divide la nostra attenzione e la nostra intenzione su troppi fronti insieme (ti parlo più avanti di cosa significa intenzione in medicina cinese) 2) ci espone a un maggior rischio di scontentezza, frustrazione e “fallimento”
le liste ci piacciono perché ci danno l’idea di essere efficienti e focalizzate (mentre in realtà tolgono focus, vedi punto sopra) o perché ci aiutano a fare quello che gli americani chiamano “brain dumping” (in italiano diremmo svuotacervello). Le liste però hanno anche l’effetto negativo di creare una sorta di “fame di obiettivi”, perché lasciano la sensazione che se scriviamo solo due cose non sia abbastanza (una lista può essere fatta solo di 2 o 3 punti?).
Oltre ai due effetti collaterali di cui ti ho parlato sopra, le lunghe liste hanno anche l’effetto che in medicina chiamiamo di “riempire il Cuore”, ossia di intasare la nostra consapevolezza, la nostra mente e la nostra capacità di vivere e gestire le emozioni. Come puoi immaginare, non è cosa buona!i “buoni propositi” sono spesso collegati all’idea di pianificazione, efficenza, strategia: tutti aspetti che nella nostra cultura sono legati a filo doppio con la razionalità e l’utilizzo del cervello (le “celluline grigie”, come le chiamava Hercules Poirot).
Dal punto di vista della medicina cinese (e nella mia esperienza personale e professionale), gli obiettivi di cambiamento che ci diamo scegliendoli solo con la mente e non con un ascolto profondo del corpo e di chi siamo a livello costituzionale sono estremamente difficili da portare avanti e da raggiungere.
Scegliere solo “con la testa” significa tagliare fuori tanti aspetti del nostro essere e questo rende molto probabile che, passato l’entusiasmo iniziale, non avremo abbastanza energia e soprattutto gioia per poter portare avanti l’enorme fatica di imporci cose che non “sentiamo”.
Ma quindi esiste un’alternativa? Secondo la medicina cinese (lo dico con le parole preferite di mio figlio) “certo che sì”!
Questa alternativa si chiama proposito, che in cinese si dice Yi 意. Una traduzione alternativa e piuttosto diffusa di questa parola è “intenzione” (o “intenzionalità”) e io trovo che l’accostamento fra questi due termini chiarisca bene il significato di questo “Yi”.
Con Yi in medicina cinese si intende infatti un pensiero ben formato (il dare forma è una della capacità della Milza, che è collegata allo Yi), che ha una direzione ben precisa, come una freccia lanciata verso il bersaglio.
Quando l’arciere scaglia la freccia, ha già:
escluso il superfluo (rumori, stimoli visivi, odori…) dalla sua sfera di attenzione
elaborato il tragitto teorico dall’arco al bersaglio
e si concentra quindi solo sul momento presente, ossia nel dare il via all’azione usando nel modo migliore quello che ha a disposizione: la tipologia di freccia, le sue forze in quel momento, le condizioni ambientali del presente, le sue emozioni.
Solo così può scagliare la freccia con efficacia.
La lista dei “buoni propositi” ci distrae dal presente e sposta il nostro focus sul futuro (su ciò che “vorrei essere già ora, ma siccome non sono dovrò lavorare duramente per ottenere”).
Il proposito ci tiene saldamente ancorate al presente, perché parte da ciò che siamo veramente, in essenza (escludendo il superfluo, il “rumore di fondo”) e ci porta a cercare un obiettivo che esprima a fondo ciò che siamo, sui cui quindi la nostra attenzione si può focalizzare senza fatica o lotta.
Di più: il proposito è un ponte fra presente e futuro
Non divide, ma unisce. Il proposito (Yi) ci accompagna in tutto il processo, dalla consapevolezza del presnete alla trasformazione futura.
Per poterlo fare, il proposito deve essere limpido e unitario, ossia non disperdersi in mille rivoli.
Non “propositi”, quindi, ma “proposito”, intenzione, freccia scagliata dal centro del nostro essere e quindi sostenuta e accompagnata con gioia per il processo.
Se hai mai provato la differenza fra fare qualcosa che ti sei imposta razionalmente e fare qualcosa che hai scelto perché “senti” a tanti livelli, sai di cosa sto parlando!
(Marie Kondo ne ha fatto una vera e propria bandiera con il suo motto “spark joy”)
Nel mio ultimo video su YouTube ho parlato in maniera più approfondita di alcune delle cose che ti ho scritto oggi e di sei altre che questo discorso si porta dietro: se vuoi, puoi vederlo qui.
Il compito della settimana
Oggi ti lascio un compito che ha lo scopo di aiutarti a liberare la mente dal "rumore di fondo", per connetterti più facilmente con l’obiettivo del tuo proposito. Ti consiglio di provare a farlo tutti i giorni e di restare in osservazione di ciò che emerge.
Chiudi gli occhi e inizia ad ascoltare il tuo respiro senza modificarlo. Osservalo senza giudizio, immaginando di stare osservando le onde del mare, che hanno un loro ritmo: più lento o più veloce, ritmico ma con spazio per le irregolarità.
Porta ora la tua attenzione a tutto ciò che ti distrae o ti pesa in questo momento (pensieri, emozioni, eventi). Immagina di metterlo da parte, come se lo lasciassi scivolare via, portato al largo dalle onde del tuo respiro.
Ad ogni respiro, il superfluo si allontana, fino a scomparire dietro la linea dell’orizzonte.
A questo punto, porta l’attenzione al presente, a ciò che senti essere importante per te adesso. Osservalo senza giudizio e senza aspettativa: è semplicemente ciò che è e va bene così.
Ora che hai trovato ciò che per te è importante, ad agni espiro ripeti dentro di te: "Il mio focus è chiaro, il resto può aspettare."
La frase della settimana
“Le migliori intenzioni sono cariche di delusioni”
Dal telefilm “CSI: scena del crimine”, ep. 3x14
L'audio della settimana
Qui sotto trovi un breve audio di approfondimento sulla parola proposito.
Ci risentiamo fra due settimane, con una nuova parola
Ti auguro di vivere i tuoi giorni con intento!
A prestissimo,
Francesca Cassini
La medicina cinese al femminile
info@francescacassini.it
Grazie 🙏