La parola di questa settimana è
PAUSA
Come ti fa sentire questa parola? Siedi con lei un minuto e segui le istruzioni brevi che trovi qui sotto, prima di proseguire con la lettura:
Non so quali immagini o sensazioni abbia provato tu, ma…
Nella nostra società, la parola “pausa” si porta dietro spesso una serie di associazioni negative.
Qui sotto ti faccio alcuni esempi, mi fai sapere quali sono quelli in cui ti ritrovi tu?
“Abbiamo preso una pausa”, detto di una relazione di coppia che non sta funzionando (e probabilmente finirà: quante relazioni “in pausa” nella tua esperienza poi sono migliorate e cresciute?)
“Ho bisogno di una pausa”, solitamente perché sono troppo stanca o mi sento “esaurita” o sovrastata
“La pausa pranzo”, un momento di meritato stacco al lavoro, che però dura veramente poco e finisce con una sensazione di fretta
Aggiungo un’altra cosa: l’idea di PAUSA, ossia di un momento di fermo, di stop e quindi di inattività, ci fa sentire in colpa, come se stessimo facendo una cosa sbagliata o come se stessimo rubando qualcosa a qualcuno.
La nostra società ci ha abituate all’idea che sia normale - di più, che sia giusto - essere sempre produttive, occupate, attive.
Lavorare, occuparsi della spesa, fare commissioni, avere una vita sociale, essere aggiornate sulle ultime serie TV, interagire sui social, prendersi cura di sé, fare attività fisica, fare decluttering, cucinare, passare “tempo di qualità” con i figli o il/la partner, anche leggere (e magari pubblicare sul social la foto in tempo reale)… sono tutte attività considerate lecite, perchè stiamo facendo qualcosa.
Ma fermarsi proprio, senza nulla da fare, come quando eravamo bambine e osservavamo una farfalla che volava o stavamo con il naso per aria - la famosa pausa… quello ci fa sentire sbagliate, perché non stiamo facendo niente e questo è uno spreco di tempo.
La parola “pausa” deriva dal greco παῦσις (pausis), che significa “cessazione”
La pausa non è un “lascio da parte questa azione per compierne un’altra”, ma è un cessare, uno smettere, un terminare.
Se faccio un’altra cosa al posto di quello che facevo prima, non è veramente una pausa, ma è un cambio di attività.
Alza la mano se anche tu, come me, per gran parte della vita (o magari fino a questo momento stesso) hai pensato che fossero pause guardare il cellulare, bere un caffé chiacchierando con un’amica, mettere su una lavatrice, fare una passeggiata a passo veloce per bruciare qualche caloria, fare un salto veloce al supermercato!
La pausa invece è un momento di vuoto che portiamo in mezzo al pieno.
La pausa è un fermarsi del tutto, uno stare con quello che c’è, senza aggiungere altro.
La pausa è quel famoso “stare nel presente” di cui sentiamo tanto parlare, ma che non riusciamo mai ad “afferrare”.
Secondo la medicina cinese, le pause sono fondamentali
L’equilibrio (che per la medicina cinese è sinonimo di benessere) infatti può esistere solo quando stati opposti e complementari si alternano.
La medicina cinese li chiama Yin e Yang, ma possiamo tranquillamente chiamarli notte e giorno, freddo e caldo, riposo e attività, vuoto e pieno, chiusura e apertura, pausa e azione.
La pausa è una componente inseparabile di tutto ciò che è vivo. Ti faccio due esempi significativi:
Il nostro respiro ha due azioni (inspirazione ed espirazione) e due piccole pause naturali, dopo ognuna delle azioni.
Il cuore ha due azioni collegate (contrazione o sistole dell’atrio e contrazione o sistole del ventricolo), seguite da una pausa di rilassamento muscolare (diastole).
Ma soprattutto le pause sono una parte importante dell’equilibrio femminile
Imparare a prendere davvero una pausa - cioè fermarci, cessare le attività fisiche e mentali, accettare di non stare facendo né producendo niente - ci aiuta a capire meglio il ruolo della pausa nel nostro equilibrio di donne.
Se sei nella fase della vita chiamata “fertile” (un’espressione che a me non piace, perché tutta centrata sul concepimento: io preferisco dire fase della ciclicità mestruale), forse non hai mai fatto caso al fatto che tutti i mesi passi per un momento di pausa.
Questa pausa è la mestruazione ed è una pausa proprio nel senso etimologico della parola, quello che ho spiegato più sopra nell’email.
La mestruazione infatti segna contemporaneamente un termine, un’interruzione (pausa = cessazione) e un nuovo inizio:
termina il processo legato agli aspetti riproduttivi del ciclo precedente: è il segnale che la gravidanza non è arrivata
riparte il nuovo ciclo, il cui primo giorno coincide proprio con il primo giorno di mestruazione: nuovo ciclo, nuovo inizio, nuova possibilità
La mestruazione chiama quindi a una pausa che è una ripartenza, un po’ come la diastole del cuore (la pausa) è la preparazione alla nuova sistole (la contrazione, il battito).
Imparare a riconoscere la nostra pausa mensile e a viverla davvero come un momento di pausa (ritagliando uno spazio apposito nella giornata) ci aiuta a prepararci a quella fase della ciclicità femminile che contiene questa parola anche nel nome: la menopausa, che ci chiama a un cambio di visione, di ritmo, di intenzione.
Ti lascio con una domanda: sarà forse perchè la pausa non ci piace che mestruazione e menopausa sono così malviste nella nostra società e sono ancora in gran parte argomenti tabù?
Se ti va, fammi sapere cosa ne pensi.
Il compito della settimana
Oggi ti propongo un compito semplice nella teoria, ma forse non così semplice nella pratica: inizia a far caso a tutti i momenti in cui senti di aver bisogno di una pausa e invece:
decidi di non farla
decidi di farla, ma in realtà riempi la pausa con altre azioni
Se vuoi, puoi aiutarti prendendo nota a fine giornata su un foglio o un quaderno e dividendo la pagina in tre colonne: quando / perché hai avuto bisogno di pausa, come sei stata se non l’hai fatta, cosa hai fatto nel tuo “fare pausa”.
La frase della settimana
”A te assomiglio la mia vita d'uomo,
fresca marina che tra i ciottoli e luce
e scordi a nuova onda
quella cui diede suono
già il muovere dell'aria.
Se mi dèsti t'ascolto,
e ogni pausa è cielo in cui mi perdo,
serenità d'alberi a chiaro della notte”.
Salvatore Quasimodo, Fresca Marina (da Acque e terre, in “Ed è subito sera”)
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L'audio della settimana
Qui sotto trovi un breve audio di approfondimento sulla parola pausa.
E adesso… dopo quasi quattro mesi di “Una parola” vorrei davvero sapere cosa ne pensi
Questo viaggio è iniziato la prima settimana di agosto: te l’ho proposto, in diversi momenti, a diverse velocità.
Mi aiuti a capire qual è la direzione migliore da prendere, per essere più vicina al tuo sentire?
Vai a questo link e dimmi la tua opinione (tempo necessario: 2 minuti reali), in maniera anonima.
Grazie di cuore e a prestissimo!
Francesca Cassini
La medicina cinese al femminile
info@francescacassini.it